Si pensa spesso che le persone con la pelle scura o già abbronzata non debbano proteggersi dal sole. Tuttavia, questo non è vero
È ormai uso comune pensare che il rischio di scottarsi esponendosi al sole, vada di pari passo con l’abbronzatura. Sicuramente gli effetti irritanti del sole si mostrano più facilmente nei primi giorni di esposizione e sembrano attenuarsi man mano che l’abbronzatura si manifesta. È normale anche che le persone che hanno la carnagione chiara, si arrossino molto facilmente rispetto a coloro che presentano un colorito più scuro.
Risulta quindi normale pensare che le carnagioni scure siano al sicuro dai danni solari e non richiedano particolari protezioni.
Socialmente nella cultura occidentale, l’abbronzatura viene associata ad un aspetto salutare. Essa ci dona quel colorito che ci rende la pelle più omogenea, risalta sul colore degli abiti e ci porta sensazioni di vacanza, riposo, divertimento.
Siamo così portati a pensare che proteggersi, significhi non abbronzarsi come vorremmo.
Ma è davvero così?
L’abbronzatura è il modo naturale della pelle di difendersi dal sole che attraverso il processo di stimolazione della melanina, crea una sorta di filtro per proteggere gli strati più profondi che la compongono. L’abbronzatura, quindi, diventa una sorta di schermatura aggiuntiva, quando il corpo per qualunque motivo non può ripararsi all’ombra, ma in generale è in grado di respingere solo la metà dei raggi che colpiscono la pelle.
Proteggersi dal sole è importante per tutti i tipi di carnagione, anche per quelle scure o già abbronzate, per evitare danni alla pelle.
Approfondiamo insieme!
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Le pelli non sono tutte uguali…I danni solari dei raggi UVB e UVA
Nel 1975 il dermatologo Thomas Fitzpatrick classificò le pelli in base alle caratteristiche di carnagione, occhi e capelli definendo 6 fototipi. Ogni fototipo definisce quanta probabilità ci sia di abbronzarsi o scottarsi facilmente e di conseguenza le pratiche necessarie al fine di poter godere di tutti i benefici del sole. Non sempre però la divisione in fototipi viene interpretata correttamente! Questo accade perché diffusamente si pensa che i principali danni del sole siano le scottature e quindi che chi ha una pelle resistente e scura possa esporsi senza filtri, a tutte le ore e a tutte le età.
Ma siamo davvero sicuri?
La scottatura è solo la manifestazione più evidente e dolorosa del danno solare, ed è anche una delle cause del melanoma (tumore della pelle) soprattutto quando le scottature si ripetono costantemente in giovane età; sono provocate dai raggi UVB che sono aggressivi ma si fermano in superficie e sono contrastati dalla melanina presente nella pelle. Esistono poi altri tumori, come alcuni carcinomi, che dipendono invece dalla prolungata esposizione al sole. Spesso compaiono in età adulta, soprattutto a chi ha svolto per lungo tempo attività all’aperto. Questi danni, come quelli dell’invecchiamento cutaneo e del deterioramento delle fibre collagene/elastina sono invece causati dai raggi UVA, che non creano irritazione ma penetrano in profondità deteriorando le fibre e favorendo degenerazioni al DNA.
La carnagione scura della pelle, dovuta a fattori genetici o assimilata con l’esposizione al sole, non impedisce quindi ai raggi UVA di raggiungere gli strati profondi della pelle e creare danni.
Come ormai sappiamo l’equilibrio è un concetto fondamentale per mantenere benessere e salute, così è anche per l’esposizione al sole.
Godere dei benefici del sole, eliminando gli effetti collaterali
I benefici dell’esposizione solare sono davvero tanti e importanti.
In primis la luce ha effetti positivi nella regolazione del ciclo sonno-veglia e sull’umore oltre che stimolare la serotonina, comunemente chiamato “l’ormone del benessere”.
Se l’esposizione è accurata, in alcuni casi può portare benefici ad alcune patologie della pelle come: psoriasi, dermatiti, eczemi.
Il calore emanato dal sole aiuta il rilassamento muscolare e la mobilità delle articolazioni.
I raggi solari stimolano la produzione di Vitamina C nelle cellule cutanee, con importanti effetti sulle ossa e sul metabolismo del calcio.
Possiamo davvero beneficiare di tutti questi effetti positivi solo esponendoci con gradualità e rispettando i criteri di tempo e orari. Proteggersi con creme di buona qualità e applicarle frequentemente. Stare all’ombra nelle ore più calde, godendo della brezza marina o dell’aria fresca di montagna, senza mettere a repentaglio la salute della nostra pelle.
L’Ayurveda anche sotto il sole
L’antica medicina ayurvedica, così attenta all’equilibrio e alla salute, ha studiato e codificato centinaia di piante, che attraverso sinergie specifiche, alimentano in ciascuno di noi quell’armonia che porta benessere, bellezza e conoscenza.
Per l’Ayurveda la pelle è un organo fondamentale, che trattato attraverso la sua visione olistica (OLOS = IL TUTTO, L’INSIEME) porta benefici complessivi a tutto l’organismo.
Il prodotto solare non fa eccezione, questo è il motivo per cui, nel formulare la Linea solare Ayurway Natural Sun, abbiamo scelto di abbinare a filtri protettivi dei raggi UVA e UVB di ultima generazione, 14 piante ayurvediche, che agiscono sulla pelle per nutrirla e proteggerla dai fenomeni d’invecchiamento, secchezza e disidratazione (Vata Dosha) e al contempo contrasta i fenomeni irritativi da calore legati alle pelli più sensibili e chiare (Pitta Dosha).
L’affiancamento del prodotto DOPOSOLE è fondamentale, in quanto studi recenti hanno sottolineato che i meccanismi di degenerazione cellulare dovuti all’esposizione solare, quando innescati, si protraggono successivamente per diverse ore, anche se la persona non è più esposta.
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Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto come si esprimono i diversi tipi di pelle durante l’esposizione al sole e perché la pelle si abbronza.
In seguito ci siamo soffermati sui danni provocati dai raggi UVA e UVB, sottolineando che anche le carnagioni più scure non ne sono escluse.
Per finire abbiamo visto i tanti benefici dell’esposizione solare, quando essa è adeguata e rispettosa della nostra pelle e l’importanza di esporsi applicando prodotti di alta qualità sia durante l’esposizione che nel post esposizione.
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